martedì 6 luglio 2010

Acqua minerale 'carbon neutral'

San Benedetto presenta i primi risultati del progetto per la riduzione delle emissioni di C02.

Fonte San Benedetto di Scorzè (Venezia) vuole introdurre sul mercato, con la bottiglia Easy, la prima acqua minerale “carbon neutral”, ovvero a emissioni (compensate) di CO2 pari a zero.

Il progetto, avviato in collaborazione con il Ministero dell'Ambiente, è il primo passo dell'accordo volontario sottoscritto dall'azienda per la promozione di progetti comuni finalizzati all’analisi e alla neutralizzazione dell’impatto sul clima dell’acqua imbottigliata.

Il primo risultato del programma è stato presentato lunedì scorso dal presidente di San Benedetto Spa, Enrico Zoppas (nella foto), alla presenza del Sottosegretario all’Ambiente, on. Roberto Menia e del Direttore generale del Ministero dell’Ambiente, Corrado Clini.

Si tratta della misurazione della Carbon Footprint a livello globale e della neutralizzazione dell’impronta per un primo formato.
Sono state infatti stimate le emissioni di CO2 per l’intero ciclo di vita del prodotto di tutti i formati dell’acqua a marchio San Benedetto: dalle materie prime utilizzate per il packaging fino al riciclo delle bottiglie post-consumo.

Quindi sono state individuate le misure che consentiranno di ridurre o compensare le emissioni nel periodo 2009-2012.

Come primo obiettivo carbon neutral è stato selezionato il formato Pet Easy da 1 litro, con una stima di emissioni di CO2 di 2.000 tonnellate.
Tali emissioni sono state neutralizzate attraverso l’acquisto di crediti di carbonio di tipo “VERs” derivanti dalla realizzazione, in Thailandia, di un impianto di generazione di energia termica dal biogas recuperato.
Più in generale, la società si propone di ridurre le emissioni lavorando su più fronti.
Il progetto Trigenerazione, per esempio, prevede la produzione combinata di caldo, freddo ed energia elettrica utilizzando come fonte energetica l'olio di colza; il progetto è stato presentato all'Enel per necessarie autorizzazioni.

Di pari passo sarà resa più efficiente la climatizzazione dei reparti, mediante il recupero di calore del 30% delle aree di imbottigliamento dello stabilimento di Scorzè, per la quale è in corso la verifica di fattibilità tecnica.
C'è poi un'area che riguarda l'ottimizzazione energetica degli impianti d’imbottigliamento, con l'introduzione di motori ad alta efficienza e l'installazione di inverter; una trentina di motorizzazioni di questo tipo sono già in funzione nei reparti.
Quindi si è lavorato sulla bottiglia, attraverso una riduzione del peso (e quindi del PET utilizzato) che ha interessato i formati 0,5 lt, 1,0 lt, 1,5 lt e 2,0 lt. La società sta anche studiando il riciclo in closed-loop degli imballaggi, per il quale è “tecnologicamente pronta, in attesa dell’introduzione della normativa nazionale di riferimento”.

Nel frattempo, in aprile è stata avviata una iniziativa pilota presso alcuni punti vendita del Gruppo Pam per la raccolta delle bottiglie in PET al fine del loro avvio a recupero presso ditte autorizzate.

La riduzione delle emissioni passa anche attraverso l’installazione di moduli fotovoltaici su alcune coperture di piazzali e magazzini (sono già state avviate le pratiche burocratiche) e il miglioramento dell'efficienza della produzione di aria compressa attraverso un sistema di controllo del funzionamento dei compressori che utilizza una tecnologia innovativa per attivare le macchine e modularne la portata in funzione della richiesta dello stabilimento.

fonte: www.polimerica.it

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