lunedì 26 aprile 2010

COLLETTA CIVICA per PIANTARE 90.000 alberi a Milano

L'idea di una colletta civica per sostenere il progetto di piantare 90.000nuovi alberi in citta', che ho lanciato sul Corriere della Sera grazie all'intuizione di una partecipante alla nostra mailing list (Annamaria Beltrami), mi sembra sensata per una serie di significati che vanno al di la' del prestigio deinomi coinvolti (Piano, Abbado) e perfino della specificita' dei progetti proposti. Sembra una risposta provocatoria nei confronti dell'Amministrazione.
Ma non e' cosi', o almeno lo e' solo in minima parte.
Io credo che questo episodio rifletta quello che e' diventata Milano: una citta' che non riesce piu' a volersi bene.
Se Piano e Abbado avessero proposto, anziche' alberi, la messa a dimora di 90.000 nuovi pali, tralicci e tabelloni per insegne pubblicitarie, sarebbero stati accolti con una standing ovation dalla Giunta e dalla Confcommercio.
Nessun problema per gli scavi, i lavori, i sottoservizi da spostare...
Visitare qualunque altra citta' europea significa disintossicarsi, oltre ai polmoni, anche gli occhi e la mente: in queste citta' vedi le citta', mentre a Milano fai fatica.
"L'albero mi impedirebbe la sosta del cliente e mi metterebbe in ombra l'insegna del negozio!". Sembra cabaret di Jannacci insieme a Cochi e Renato, in realta'si tratta di un autorevole parere di un rappresentante della categoria deicommercianti.
Nell'ostracismo verso gli alberi in centro c'è anche questa componente, la stessa che pretendeva di non pedonalizzare via Dante e CorsoVittorio Emanuele.
Ma anche questa spiegazione da sola non basta.Sono convinto che esistano anche fondate ragioni economiche e ambientaliche devono far riflettere: conviene di piu' piantare un albero in centro o, con la stessa cifra, 1000 in periferia?
Ma anche questa spiegazione da sola non e' sufficiente, perche' nasconde il lato profondo, oscuro della questione.
Milano e' piena di bellissimi controviali alberati che poche citta' europee possiedono: ma si tratta di spazi occupati dalla sosta (abusiva e tollerata)delle automobili; l'erba e' scomparsa, le radici ferite, l'albero e' sostanzialmente un intruso.
Allora si costruiscono box interrati nelle piazze e il primo intervento autorizzato e' l'abbattimento degli alberi d'alto fusto esistenti: si e' vero, ci spiegano, erano belli ed avevano chiome spettacolari che garantivano ombra e vento ad anziani e bambini nelle giornate calde, ma davano fastidio al cantiere.
Ma da cosa nasce questo rapporto difficile fra Milano e gli alberi?
Piantare un albero significa poi averne cura negli anni.
Avere cura della bellezza e della salute di un albero in centro a Milano significa avere acura la bellezza e la salute della propria citta'. E la cura riflette il livello di attenzione, di importanza che diamo alla qualita' dello spazio pubblico, civico, nel quale abitiamo e operiamo insieme.
La bellezza e lasalute individuali possiamo procurarcele al centro fitness o nel week-end in montagna; pero' poi ritorniamo in citta' e la bruttezza di Milano riflette anche la nostra, inevitabilmente.
La "colletta civica" puo' avere allora il semplice scopo di affermare un principio: una citta' che non trova spazi e risorse per gli alberi e' una citta' che non trova amore e cura per se' stessa.Che ne pensate?
Vi giro di seguito poche righe di testo per aderire all'iniziativa.
E', come vedete, un'iniziativa puramente civica, non di parte.
Vi chiedo di fare il passaparola via web e mail a Comitati, Associazioni, gruppi vari.
Hanno gia'aderito, dopo aver letto l'articolo di sabato scorso sul Corriere, Slow Food,Gruppi di Acquisto Solidali, Croce Bianca.
Altre breve faremo girare le modalitàdi adesione.
Fatemi sapere se e quali contatti riuscite ad attivare. grazie a tutti.
Enrico Fedrighini

"Una "colletta civica" per mettere a dimora a Milano i 90.000 nuovi alberi offerti dal maestro Abbado è un atto di fiducia nel senso civico dei cittadini e un gesto di amore verso questa città. Non è un'iniziativa di parte, non interessa fare polemiche politiche.
Diciamo una cosa molto semplice: migliorare e abbellire la città con migliaia di nuovi alberi è un obiettivo che condividiamo e sosteniamo; se vi sono problemi a reperire i fondi necessari per acquistaree mettere a dimora le piante, questo diventa anche un nostro problema come cittadini, di cui vogliamo farci carico.
Con questa iniziativa non intendiamo sostenere questo o quel progettista, né sostituirci ai competenti uffici tecnici dell'Amministrazione comunale.
Desideriamo semplicemente avere il privilegio di dare una mano (ognuno in base alle proprie possibilità) perché Milano diventi più bella e vivibile per tutti.
Una città che non trova spazie risorse per gli alberi è una città che non trova amore e cura per sé stessa."

Enrico Fedrighini
Consigliere comunale di Milano
capogruppo Verdi

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