martedì 20 aprile 2010

Innovazioni per fare impresa nel rispetto dell’ambiente


Premiati nel corso di Ecopolis i vincitori del Premio Impresa Ambiente 2010, il riconoscimento per le aziende che si sono distinte in un'ottica di Sviluppo Sostenibile, Rispetto Ambientale e Responsabilità Sociale.
La premiazione si è svolta in occasione di Ecopolis la manifestazione internazionale dedicata ai temi dell'ambiente urbano e della sostenibilità.
Tra i 130 progetti in concorso - presentati da aziende di tutta Italia - la Giuria ha selezionato ‘il meglio' dell'innovazione sostenibile e scelto i 4 vincitori, uno per ogni categoria: Gestione, Prodotto, Processo/Tecnologia, Cooperazione Internazionale.

Come già nelle precedenti edizioni, anche nella sua quarta edizione il Premio promosso dalla Camera di Commercio di Roma ha portato alla ribalta progetti di grandi aziende, ma anche - e soprattutto - di piccoli imprenditori con un forte potenziale, che hanno fatto dell'attenzione all'ambiente uno degli asset strategici per la competitività.
La Giuria ha anche assegnato due Premi Speciali Giovane imprenditore, riconoscimento riservato a titolari o dirigenti d'impresa under 40.
I premiati - che si sono distinti per le loro spiccate capacità manageriali e gestionali, e per l'attenzione rivolta all'innovazione e alle attività di ricerca dedicate allo sviluppo ecosostenibile: sono, ex-aequo, Elisa Pedrazzoli del Salumificio Pedrazzoli, in provincia di Mantova, e Lucio Panizza della Archimede R&D di Bologna.

La prima è un'imprenditrice che fa della gestione green-oriented il tratto distintivo della competitività della propria azienda biologica, ponendosi l'obiettivo di vendere - assieme al prodotto - anche un valore etico, morale e sociale.
L'imprenditore bolognese, invece, da anni cerca di proporre nella sua piccola azienda idee e soluzioni dal forte contenuto innovativo.
Tra queste, il "Progetto Bubbleboat": una speciale vernice antivegetativa biocompatibile da applicare su carene di navi e imbarcazioni.
Le imprese vincitrici saranno ammesse di diritto alla prossima edizione dell'European Business Awards for the Environment, rappresentando a livello continentale le eccellenze italiane.
Categoria Migliore Gestione
Vincitrice dell'edizione 2010 è l'azienda agricola umbra Castello Monte Vibiano Vecchio di Perugia, con il progetto "360° green revolution", nome che lascia trapelare in che modo la sostenibilità entri a tutto tondo nel processo produttivo di questa impresa.
La gestione aziendale è infatti orientata a rendere pienamente sostenibile ogni livello di produzione, puntando ad aumentare contestualmente la qualità dei prodotti e quella della vita delle persone che lavorano in azienda.
Già nel 2008, l'azienda ha azzerato le emissioni dei gas ad effetto serra: l'energia che fa muovere i veicoli aziendali a trazione elettrica viene infatti prodotta da un impianto fotovoltaico. I trattori, invece, sono alimentati a biodiesel, mentre i fertilizzanti usati in azienda (di sola origine organica) vengono azotati.
L'azienda, inoltre, possiede già 200 ettari di bosco, e ha deciso di prenderne in gestione altri 180. Gli edifici aziendali, infine, sono tinteggiati con vernici ad alto potere riflettente, per incrementare così l'albedo terrestre.

Vengono assegnate in questa categoria anche due menzioni speciali:
La prima va alla "Gestione ambientale integrata" di Intesa Sanpaolo di Torino: una grandissima impresa che oltre ad aver certificato ben 161 siti, facendo della gestione ambientale un tratto distintivo, ha anche messo in linea, per famiglie e imprese, specifici prodotti finanziari ‘ambientalmente caratterizzati', contribuendo così concretamente alla diffusione dell'economia verde.
L'altra menzione speciale va al progetto "Leaf Community", del Gruppo Loccioni di Rosora (Ancona). Una comunità/impresa ecosostenibile con abitazioni e appartamenti a emissioni-zero, e con uffici alimentati dall'energia prodotta da suolo, acqua e terra.
Un primo laboratorio reale e in costante evoluzione per sperimentare un nuovo "stile di vita", con uno slogan chiaro: "il futuro sostenibile nasce in un luogo sostenibile".

Categoria Miglior Prodotto
Si aggiudica il premio per la categoria "Miglior prodotto", il progetto "Made in Carcere" della Cooperativa Officina Creativa di Lecce. Si tratta di una cooperativa sociale tutta al femminile (nata nella casa circondariale di S. Nicola di Lecce) che, riciclando tessuti di scarto, produce borse dal design molto creativo.
L'etichetta apposta su ogni prodotto indica che il tutto viene "realizzato con tessuti di scarto e riciclati per offrire un'altra chance alle donne detenute e una doppia vita a tessuti ed oggetti". Una sostenibilità a tutto tondo, quindi, quella della cooperativa salentina, dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, che ha consentito così anche la reintegrazione sociale di un gruppo di donne detenute.
Importante - e non certo secondario ai fini dell'attribuzione del premio - è il quantitativo di merce finora venduta: oltre 100.000 pezzi nei principali mercati, da Milano a Londra, New York, Stoccarda.

Per questa categoria, che ha registrato quest'anno 79 candidature, con numerosi progetti di valore, vengono assegnate ben quattro menzioni speciali.
General Strade, della provincia di Monza, con "Kyoto Asphalt: un conglomerato bituminoso chiaro ottenuto con bitume decolorato additivato con biossido di titanio. Si tratta di un materiale innovativo che limita il surriscaldamento da irraggiamento solare e tende a ridurre gli inquinanti prodotti dal traffico, risultando particolarmente adatto in ambiente urbano.
Dealer Tecno, di Civitavecchia ha invece presentato "Xeolo", una turbina eolica per la produzione elettrica ad asse verticale e con limitato impatto visivo.

Energy Resources ha proposto la "Sonda geotermica a spirale", un prodotto ad alta efficienza energetica che può essere inserito senza difficoltà all'interno dei pali di fondazione degli edifici e direttamente in terra, con notevoli vantaggi dal punto di vista tecnico ed economico.

Infine, Whirlpool Europe, con sede a Comerio, in provincia di Varese, in concorso con "Green Generation", una linea di elettrodomestici "verdi" che, attraverso l'uso di particolari sensori, permette di risparmiare acqua, detersivo, energia e tempo.

Categoria migliore innovazione di processo/tecnologia
Vincitrice è PRO.S.IT., azienda di Napoli che produce infissi in legno con un processo innovativo che permette di ridurre gli scarti, eliminare l'utilizzo dei collanti, recuperare gli sfridi di legno a fini energetici e limitare l'inquinamento utilizzando un sistema di verniciatura con tinte idrosolubili.
Tra i plus dell'azienda segnalati dalla Giuria, spicca lo stretto rapporto con realtà accademiche di ricerca, prima tra tutte l'Università Federico II di Napoli.

Si sono distinte e ricevono menzioni speciali due altre aziende: il Consorzio Cuoio- Depur di San Miniato (Pisa) con "Fertilandia" - un innovativo progetto per il recupero di rifiuti particolarmente pericolosi (quale il liquame da conceria), trattati e successivamente riutilizzati per la produzione di fertilizzante organico - e Aslan di Padova, grazie al suo progetto "Aslan Green Cleaning", che sostituisce i tradizionali metodi di disinfezione chimica in vari ambiti (dal settore sanitario a quello agroalimentare), utilizzando ozono prodotto con bassi consumi energetici.

Migliore Cooperazione Internazionale.
Si aggiudica il Premio per la "Migliore cooperazione internazionale" la Cooperativa Fair di Genova-Novara, con il progetto "Made in NO".
Si tratta di una filiera tessile ad alto tasso di sostenibilità, sociale e ambientale.
La Cooperativa, infatti, ha creato - tra Brasile e India - una rete di piccoli produttori di cotone biologico, mettendola in contatto con un gruppo di piccoli artigiani ed ex terzisti del tessile del novarese.
Obiettivo: dare vita alla prima linea italiana di intimo biologico ed equosolidale, capace di creare ritorni economici e produttivi importanti.
Il coinvolgimento di realtà economiche brasiliane e indiane, e di gruppi di artigiani del distretto tessile di Novara testimonia, in un periodo di forte crisi, la volontà di attuare un'economia diversa e sostenibile, che prova a dare risposte alle contraddizioni sociali del nostro tempo, nel Nord come nel Sud del mondo.

Menzione speciale per la CMB-Cooperativa Muratori e Braccianti di Carpi (Modena), con il progetto "Impresa cooperativa come strumento di sviluppo umano ed economico in Malawi".
L'obiettivo è quello di aumentare, attraverso un tutoring attivo da parte di CMB, le capacità gestionali ed imprenditoriali della cooperativa polifunzionale ‘Andiamo Youth Cooperative Trust' del Malawi, generando le risorse necessarie ad accrescere la sostenibilità delle sue attività sia economiche (falegnameria, meccanici, elettricisti, costruttori e technological center) che sociali (tra cui asili e scuole primarie, superiori tecniche e scuole di musica).

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